Dal 4 al 7 agosto 2022 c’è stato a Riesi l’evento culturale “Immagina Riesi”. Il programma ha previsto visite guidate la mattina, e la sera, nel parco urbano, la presentazione dell’opera che ha dato il titolo alla manifestazione, il libro “Immagina Riesi” e del documentario, “Una storia Valdese” realizzato dal regista Salvo Cuccia. Con le testimonianze sull’emigrazione e la visita alla Farm Cultural Park di Mazzarino, è stato aperta e chiusa la manifestazione. In “fuori programma”, la mostra fotografica “Il ricordo” al MO BAR in Viale Don Bosco. Le gallerie fotografiche e i video che seguiranno si riferiscono a queste giornate. La prima galleria riguarda i preparativi.
Ma a parte questi dati, il programma esatto lo trovate nella rubrica “appuntamenti e recensioni”, questo evento è stato una festa. Una festa per le compagne ed i compagni di classe che si sono incontrati per la presentazione del libro, una festa per gli amici ed i conoscenti che si sono rivisti dopo tanto tempo, una festa per la cultura e il paese. Mai come questa volta ho percepito tutta l’energia positiva che Riesi ha e trasmette e che indubbiamente ha sempre trasmesso. Nelle tre settimane ho capito che la forza e la risorsa di questo paese sono, e sono sempre state, le persone che vi abitano. La loro umanità, la loro schiettezza, la loro contraddittorietà, la loro energia.
Certo ho avuto la fortuna di essere stato circondato sempre da persone così, persone che hanno contribuito al successo di questa manifestazione, per il loro impegno personale o per l’aiuto economico che ci hanno dato affinché questo evento potesse avere luogo, nella rubrica “sostenitori” ci sono i nomi di quasi tutti, gli altri ci hanno sostenuto privatamente. A tutti voi va il mio e il nostro grazie!
Questo progetto è nato da un ricordo che ho preservato tutta la vita e che forse mi ha più spesso aiutato di quanto io stesso immagini, un ricordo di amicizia, di spensieratezza e di uguaglianza. Un ricordo fatto di luce, di sorrisi e di rispetto e reciproca curiosità.
Ma poco dopo, la gentilezza dell’infanzia si trasforma nella brutalità dell’adolescenza, nella quale prendono posto rabbia e tristezza, incomprensione, disorientamento, amore e odio convivono nel mio cuore. Il luogo da magico si trasforma in una gabbia dalla quale bisogna liberarsi e fuggire.
Proprio questi ricordi e sentimenti contrastanti hanno permesso questo lavoro, non ci sarebbe stata la dualità che ha creato il campo magnetico che fatto nascere in me l’idea di raccontare il paese nel quale sono cresciuto.
Perché in fondo “Immagina Riesi” è il ritratto di un paese.
Che cosa si può dedurre da tutto questo?
Innanzitutto, che bisogna credere nei propri sogni e avere fiducia nelle proprie capacità. Che bisogna mettersi in gioco, credere in quello che si fa ed essere perseveranti. Certo, non dipende solo da noi ma dipende anche da noi! Non ci si può aspettare che “gli altri” facciano, che “la società” o “lo Stato” se ne occupi. Gli “altri”, la “società” e lo “Stato” siamo noi. Mai come adesso è richiesto un pensiero solidale, mai come adesso bisogna cercare quello che ci accomuna e non quello che ci divide: così è nata la Cantina Sociale.
Anche il libro è stato realizzato con l’aiuto di tutti, innanzitutto dei miei compagni di classe e dei testimoni del tempo, di Daniele Arghittu e Salvatore Falzone, della Regione Siciliana e dunque di Gaetano Pennino e Laura Cappugi. Ed è grazie a loro che è stato possibile realizzare il documentario di Salvo Cuccia.
Ed è grazie all’impegno di Catena Sanfilippo e Giovanni Veneziano, in quanto loro stessi e in quanto BCsicilia sezione Riesi, e di Piero Manuguerra, che questo evento è stato possibile viverlo. Tutto questo è l’espressione dell’impegno di tante singole persone che confluisce in un progetto comune, fatto per tutti. Grazie al Comune di Riesi che ha patrocinato l’iniziativa permettendoci di utilizzare il bel parco urbano!
E così siamo tutte e tutti tornati a casa con un cuore grande di soddisfazione e contentezza e sono convinto che anche chi è rimasto a Riesi ha più coraggio e forza per affrontare la quotidianità dopo questa fruttuosissima estate.
Con questa manifestazione a Riesi si è concluso questo progetto.
Ma un nuovo capitolo è già aperto: il documentario “Una storia valdese” si potrà vedere dal 29 ottobre 2022 e per cinque anni su Netflix in 18 paesi della Comunità Europea e tradotto in 15 lingue e questo significa che il nome di Riesi supererà le frontiere nazionali.
In una data da precisare del 2023 verrà allestita una mostra fotografica dal titolo “Immagina Riesi” a Berlino. Adesso si tratta di portare questa bella storia, che è una pagina del nostro paese, nel mondo. E chissà che grazie a questo evento non si siano creati nuovi contatti e reti tra persone che la pensano (più o meno) allo stesso modo e che attraverso la risonanza che ha avuto “Immagina Riesi”, l’inaugurazione della sala polivalente dedicata all’artista riesino Filippo Scroppo e grazie al Farm Cultural Park di Mazzarino possano nascere nuove iniziative.
Il progetto “Immagina Riesi” è concluso, il progetto “Immagina Riesi” guarda lontano!